Arriva l'ultimatum per Casinò S.p.a e il Casino di Sanremo

Ultimatum per la Casinò Spa che gestisce il Casinò di San Remo: l’amministratore comunale Zoccarato lancia il suo appello per risollevare le sorti della società che ormai rischia seriamente il fallimento.
 
Secondo le sue parole, la Casinò spa, considerando che il Comune non può più aiutare a risollevare la società dai suoi debiti (a giorni il Comune infatti dovrà ripianare il deficit del 2011 di 2 milioni e mezzo di euro), per salvarsi dal fallimento ormai prossimo, deve adottare tutte le misure necessarie per ridurre di oltre il 50% i costi e le spese attuali, quindi incluse quelle del personale. L’obiettivo è arrivare al pareggio di bilancio nel più breve tempo possibile, cosa che come sottolinea l’amministratore non succede da anni.
 
Zoccarato ha inserito il suo “grido” nella delibera sul piano d’impresa che a breve sarà sottoposta all’esame e alla discussione della Giunta per poi arrivare alla commissione consiliare ed infine, il 2 Agosto, al Consiglio Comunale.
 
Il Comune, secondo Zoccarato, sarebbe disposto a sostenere la Casinò spa con l’approvazione del piano d’impresa e con una ricapitalizzazione immobiliare di circa 16 milioni di euro purchè conseguente al risanamento dei conti.
 
In attesa di questi investimenti per fermare la crisi della spa, il must ora è solo il taglio dei costi superflui: nessuna mezza misura, niente ma e niente se: la società DEVE arrivare al pareggio di bilancio entro la fine del 2012 in quanto, in caso contrario, dovrà chiedere il fallimento considerando che il Comune non estinguerà il deficit di quest’anno.
 
Per quanto attiene invece alla gestione della Casinò spa, in questi ultimi anni a dire il vero essa si era gia in mossa in termini di risparmio: nel 2010 aveva costi per un ammontare di 52 miioni; l’anno successivo scese a 48,5 milioni e per quest’anno erano previsti 47,6 senza contare le imposte.
 
E’ ovvio che ora questi dati non servono più in quanto si deve necessariamente arrivare al pareggio di bilancio: pesano alla società soprattutto i 27,6 milioni per il personale, 17 milioni circa per i servizi, 1,2 milioni per la vigilanza, 700 mila euro per le pulizie. Questi dati sono gia stati ritoccati 2 anni fa, ma secondo l’amministrazione comunale devono esser abbassati ancora.
 
Il vero problema è che il bilancio disegnato per il 2012 prevedeva un incasso annuo di 56 milioni, mentre dall’andamento attuale si prevede che si chiuderà con un incasso di milioni in meno rispetto al previsto.
 
Un deficit di 5 o 6 milioni di euro sarebbe eccessivo per il Comune che in questi giorni è stato anche ammonito dalla Corte dei Conti in quanto non è più plausibile che il Comune continui a tappare i buchi e riparare gli errori della sua società partecipata.
 
Urgono piani di risanamento ed interventi strutturali. E quindi l’esito finale per evitare il fallimento sarà uno di questi 2 scenari: o la spa riduce ancora una volta i costi e riuscirà da sola ad andare in pareggio, oppure il Comune dovrà rinunciare ai suoi introiti prendendo solo la quota per pagare le imposte e lasciare il 90% alla società.