Brutte notizie per i dipendenti pubblici thailandesi beccati a giocare in Cambogia

Tra le tante etichette che, a torto o a ragione, sono appiccicate addosso ai dipendenti pubblici (di tutte le nazioni del mondo, ben inteso) ce ne sono alcune che spiccano più delle altre. La più ricorrente è sicuramente quella riguardante la loro propensione al lavoro, non elevatissima secondo la maggior parte dell’opinione pubblica.

 

C’è uno stato però dove i dipendenti pubblici sono visti ancor meno di buon occhio: stiamo parlando della Thailandia, ed in particolare di una categoria, gli insegnanti. A sostegno delle ipotesi è arrivato anche uno studio nel quale si afferma che una percentuale non indifferente di dipendenti pubblici (e quindi in particolare degli insegnanti) ha seri problemi col gioco, fino a sfociare in alcuni casi in vera e propria ludopatia. In ulteriore istanza, si è scoperto che i più propensi al gioco sono quelli che abitano nelle zone di confine, come verso la Cambogia.

 

Nei confronti di questi insegnanti, però, possono essere presi provvedimenti duri, in alcuni casi drastici: è previsto infatti addirittura il ritiro della licenza per insegnare, che equivarrebbe a miseria certa per la propria famiglia ed un colpo letale per le prospettive di carriera.

 

Stando alle statistiche, si scopre che questi provvedimenti disciplinari sono stati emanati nei confronti di dipendenti pubblici che giocavano principalmente alle scommesse sugli eventi sportivi, piazzate nei casinò subito oltre il confine tra Thailandia e Cambogia. Sulla questione si è espresso il governatore della provincia di Surin, ossia quella interessata, ed è stato piuttosto netto: i controlli da parte delle agenzie governative sui funzionari e sui dipendenti pubblici devono essere intensificati.

 

I numeri fanno riflettere abbastanza: solo nel 2012, infatti, ci sono stata poco meno di 50.000 condanne per infrazioni alle legge sul gioco. Questo tipo di violazioni sono seconde solo ai reati legati al traffico di droga, solo per rendersi conto. C’è addirittura una pena detentiva che può arrivare a tre anni di galera.

 

Un'altra questione non meno delicata, poi è rappresentata dai casinò illegali nella stessa Thailandia. Nel 2011 se ne contavano circa 190, che erano comunque in crescita rispetto al 2010 del 50%.