Caesars: Non interessiamo a Macao? Investiremo in Corea

In Asia il mercato del gioco è in forte espansione e non risente minimamente della crisi che ha colpito i casinò di mezzo mondo, Europa in testa.

 

Ciò è riscontrabile non solo nelle cifre che riguardano i giocatori e la loro capacità di spesa, ma ad un livello più alto anche ai progetti e alle acquisizioni che i grandi operatori stanno mettendo in campo.

 

Macao ormai è lanciatissima, nelle Filippine ci sono progetti di mega resort incentrati sul gioco. Anche in Corea del Sud ci sono diversi progetti in cantiere ed uno di questi vede protagonisti Caesars Enterteniment, la quale sta per avviare una joint venture con Lippo Group, società indonesiana in forte ascesa nel settore. L’idea è quella di lanciare un casinò nella più ricca e avanzata tra le due Coree.

 

Il casinò, che avrà la forma del resort che sta andando molto in questo periodo, dovrebbe sorgere quasi sicuramente nella zona di Incheon, cittadina nei pressi di Seoul. Questo perché le due società hanno già provveduto ad inoltrare la richiesta del permesso di poter costruire in zona.

 

Dal punto di vista degli assetti, Caesars peserà per il 40% e Lippo per il 20%. Il restante 40% dovrebbe finire in capo ad una società che però, per il momento, non ha voluto svelare la sua identità.

 

Già ad ottobre, grazie ad un articolo del Wall Street Journal, si era avuta contezza circa l’operazione. Nello specifico, la fase di start-up prevederebbe investimenti per 500 milioni di dollari che si tramuterebbe in un casinò con 100 tavoli e 150 slot; l’offerta sarebbe completata da un hotel di 600 camere e spazi dedicati ad esercizi commerciali e per intrattenimento extra-ludico.

 

La scelta di investire in Asia, per Caesars, è stata dettata dalle possibilità che un passo del genere potevano portare, soprattutto in ottica di risanamento della società che è ancora tartassata dai debiti per un private-equity buyout risalente al 2007.

 

In realtà l’approdo in Corea dovrebbe essere solo l’inizio di questa affacciata in Oriente, dato che l’idea è quella di aprire casinò sia a Taiwan che in Giappone, ovviamente solo quando il gioco d’azzardo sarà legalizzato nella terra del sol levante. L’unico neo riguarda Macao, in quanto non sono stari rilasciati i permessi necessari.