Caos a Venezia: i dipendenti e i sindacati non mollano

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La situazione al casinò di Venezia è sempre più difficile. I dipendenti sembrano aver giurato guerra al mondo intero e stanno portando avanti ormai da tempo una battaglia per rivendicare i propri diritti.
 
C’è chi li sostiene, reputando giuste le loro tesi, e chi li attacca senza mezzi termini, come successo qualche giorno fa da parte di Ravà, amministratore delegato della  casa da gioco, o peggio da parte del sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni, il quale ha sottolineato che coloro che scioperano sono comunque persone che guadagnano più di 80.000 euro all’anno, e quindi dovrebbero passarsi più di una mano sulla coscienza.

Appena sabato scorso c’era stata l’agitazione del personale addetto alle slot, comunicata improvvisamente e che ha portato alla chiusura anticipata delle sale slot nonostante fossero piene di gente.

 
Era stato organizzato infatti, per l’occasione, il festeggiamento del Capodanno cinese (ricordiamo, per chi non fosse edotto circa le dinamiche orientali, che si è entrati nell’anno del serpente). Gli accessi al casinò sono stati comunque numerosi, a testimonianza del fatto che c’è domanda di gioco, soprattutto se accompagnata da iniziative collaterali. È per questo motivo che il personale dovrebbe capire determinate situazioni.
 
Per il Carnevale, rimanendo in tema di iniziative, ci sono diversi eventi già organizzati e si spera che non vengano boicottati all’ultimo momento. È una speranza, dato che fino ad ora non è stato annunciato nulla, anche se i lavoratori hanno dato prova di grande imprevedibilità.
 
Questa situazione, però ha inevitabili ricadute sugli introiti della casa da gioco, già provata dalla crisi generale che si è fatta sentire a tutti i livelli e dall’incertezza circa il passaggio di consegne ai nuovi ipotetici investitori. Si stima infatti che nell’ultimo periodo le perdite si aggirino intorno ai 500.000 euro, e non sono affatto poco.

I dipendenti e i sindacati che li appoggiano ovviamente fanno valere le proprie ragioni, sostenendo che sono la scarsa attitudine al rinnovamento e la gestione poco efficiente del casinò a causare tutti i problemi che inevitabilmente finiscono per attanagliarlo.

Tenendo in giusta considerazione queste affermazioni, c’è un dato di fatto incontrovertibile: i clienti mal digeriscono queste chiusure improvvise, cosa che potrebbe farli desistere dal frequentare la casa da gioco in futuro. I sindacati ce la stanno mettendo tutta per arrecare meno danni possibili, arrivando anche a revocare scioperi già annunciati, ma quando vedono che i termini fissati scadono senza nessuna mossa della controparte, lo sciopero diventa inevitabile.

Sembra però che il mancato ascolto delle rappresentanze sindacali non sia voluto da parte della proprietà del casinò ma solo un qualcosa di contingente, dato che la stessa sembra essere molto prea nella trattativa, come già affermato in precedenza, che dovrebbe portare la gestione della casa da gioco in mano ai privati.
 

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Continuano le Polemiche verso il CDA del Casinò di Venezia da parte di sindacati e dipendnti. - Data: