Cinesi e gioco d’azzardo, binomio in forte ascesa

Negli ultimi tempi più di un cittadino cinese è salito alla ribalta delle cronache per episodi inerenti il gioco.

 

Come non citare i due cinesi che ad Alba, in provincia di Cuneo, svaligiavano le slot machine grazie ad una sofisticata app per Iphone. Bella idea, deve aver pensato una loro connazionale, beccata anch’ella in flagranza di reato mentre con lo stesso modo prosciugava alcune slot machine nel cuneese.

 

Qualche giorno fa invece, in Toscana, ben 14 cinesi sono stati sorpresi mentre stavano giocando in un garage ad Empoli.

 

Curiosamente non sono stati accusati di gioco d’azzardo, dato che le forze dell’ordine non hanno trovato soldi sui tavoli ma solo nelle tasche dei giocatori. Solo per quattro di loro è scattata la denuncia, ma per irregolarità nei permessi di soggiorno.

 

Ultima in ordine di tempo l’operazione avvenuta a Milano, condotta dagli agenti dell’Unità anti-abusivismo della Polizia locale. Condotti dal Comandante Tullio Mastrangelo, gli agenti hanno sequestrato un appartamento e identificato 7 cinesi in situazione di clandestinità, con uno di loro denunciato per organizzazione di gioco d’azzardo.

 

L’appartamento si trova in piazza Nizza e fungeva anche da dormitorio, con 15 posti letto che venivano “affittati” a 10 euro al giorno. Sono stati sequestrati inoltre diversi materiali inerenti il gioco, come 10 mazzi di carte da poker, 30 dadi e 600 tessere da mahjong.

 

Il flusso di persone che da tempo si era instaurato nel palazzo, unitamente ai rumori poco equivocabili come il mescolamento delle tessere, aveva fatto sospettare gli altri residenti, che hanno provveduto a segnalare il tutto alle autorità competenti.

 

Così come avvenuto ad Empoli, il proprietario dell’appartamento, che in realtà è un seminterrato, è un italiano che l’aveva regolarmente affittato ad un cittadino cinese, che come nelle migliori tradizioni non era presente al momento dell’irruzione degli agenti.