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Molto spesso l’associazione tra criminalità e casinò, per alcuni, è un qualcosa di ovvio e scontato. Forse per la natura dei giochi, sicuramente per l’enorme mole di denaro che circola, spesso si ritiene sempre valida l’equazione.
Partendo dal presupposto che la criminalità è fenomeno diffuso a livello planetario, ma con connotazioni e peculiarità profondamente diversi da paese a paese, c’è da dire che questa correlazione non è suffragata dai fatti.
E a dirlo non sono persone qualunque, ma esperti del settore, studiosi che hanno analizzato attentamente i due fenomeni e sono giunti ad alcune conclusioni.
C’è da crederci guardando allo studio fatto da Mark Nichols nel 2003. Il ricercatore americano dell’University of Nevada ha messo in relazione la criminalità esistente in sei zone nelle quali insistono dei casino con altre sei che non ne hanno.
I risultati dello studio parlando di effetti dei casinò sul crimine che hanno dipendenza da fattori piuttosto eterogenei tra loro, in quanto ci sono aumenti o diminuzioni anche molto forti tra le varie zone osservate.
Anche nel Delaware questa correlazione non è stata riscontrata. Le comunità prese in esame sono state tre, e analizzando i crimini compiuti nel periodo che va dal 1995 al 2011 si è notato che il trend della criminalità ha avuto dei picchi sia in alto che in basso, oltre a dei momenti di stasi. Insomma, nulla ha lasciato presagire un aumento sic et simpliciter.
La tipologia del luogo in cui i casinò sono ubicati, inoltre, non è da sottovalutare. Se infatti le case da gioco si trovano in zone rurali o comunque non densamente popolate, anche il tasso di criminalità “naturale” esistente sarà molto più basso rispetto ad un’area urbana.
Altra variabile non sempre tenuta in considerazione è quella legata ai flussi turistici. Lo afferma Douglas Walker, professore che insegna economia al College di Charleston.
Ciò che accade alla gente del posto che diventa sede di un nuovo casinò, è il senso della perdita di tranquillità causata dalla minaccia della criminalità. Ecco cosa si evince dalle parole di Nichols, che parla di doppia percezione: “Storicamente, i casinò erano gestiti dalla criminalità organizzata.
E questo accadeva non tanto tempo fa. Perciò io credo che ci sia ancor la percezione di questa connessione. Ogni volta che si sente parlare di crimini connessi al gioco, questi fanno notizia. Io credo che la gente che ascolta queste storie tende a collegare gioco e criminalità. Inoltre, la gente ancora percepisce il gioco d’azzardo come un’attività illegale.
Lo è stato in passato, e lo è ancora in molti stati, e questo stigma prosegue ancora oggi”.
Il docente di economia E. Grinols della Baylor University e lo studioso D. Mustard, professore di economia in Georgia, hanno condotto un’indagine sulle contee negli USA e sui dati che emergono dal ’77 al ’96 sui casinò, deducendo che questi ultimi favoriscono l’incremento della criminalità in genere (esclusi gli assassinii che poco hanno a che fare col gioco).
Solitamente, secondo l’analisi “Casinos, Crimes and Community Costs”, un casinò, durante i suoi “primi passi”, non favorisce la criminalità, ma il fenomeno tende piuttosto ad aumentare col passare del tempo.
Criminalità e casinò: binomio errato? di
Luca Roulette -
Analisi e punto di vista dell'autore sulla correlazione tra Casinò e Malavita - Data:
2012-12-29
Luca Roulette -
Analisi e punto di vista dell'autore sulla correlazione tra Casinò e Malavita - Data:
2012-12-29
























