E’ possibile controllare il lancio dei dadi?

Tra le tante cose che fanno irritare notevolmente i dealer e di conseguenza le case da gioco, oltre alle strategie poco corrette, ci sono sicuramente le pratiche rientranti nella categoria del conteggio delle carte o dei numeri.

 

Il vantaggio per un giocatore di usufruire di tali pratiche è facilmente intuibile, in quanto spostano nel suo campo l’ago dell’equilibrio a discapito del naturale vantaggio del banco.

 

Le case da gioco, quindi, utilizzano tutti i metodi possibili per arginarle; c’è da dire comunque che ci sono dei limiti dovuti dalla natura umana rispetto al conteggio di grandi quantità di numeri in una successione di mani complessi. Ad ogni modo ci sono personaggi (tranquillamente classificabili come geni) che ci riescono senza particolari difficoltà.

 

Il blackjack ne è un esempio lampante: contare le carte che progressivamente escono può portare ad accumulare un buon vantaggio in termini di informazioni durante il gioco ed è per questo che ormai da molti anni i casinò utilizzano dei mescolatori automatici che, ad ogni mano, è come se azzerassero sempre il conto, rendendo di fatto impossibile tale conteggio.

 

Facendo riferimento ad un altro gioco, i dadi, il fatto di poter contare i numeri o per meglio dire controllare i dadi sembrerebbe quasi operazione fantascientifica, roba da avere un calcolatore al posto del cervello.

 

Eppure c’è chi ci riesce, ovviamente dopo uno studio accurato e meticoloso, non privo di difficoltà. Basta padroneggiare una tecnica, che ai più è comunque sconosciuta. Il risultato finale ovviamente non è mai garantito al 100%, ma è comunque un notevole passo avanti rispetto al fatto di giocare alla cieca.

 

Ci sono alcuni punti che sembrano interessanti; tra questi possiamo ricordare che controllando i dadi si riesce ad ottenere un vantaggio più alto rispetto al fatto di contare le carte nel blackjack e soprattutto che un giocatore che controlla i dadi è si può mimetizzare molto più facilmente di un contatore di carte.

 

E’ proprio per questo motivo che è difficile riuscire anche a stabilire una casistica, nel senso che è possibile ritenere di trovarsi di fronte un giocatore che controlla i dadi solo analizzando a posteriori e su un periodo medio-lungo il suo comportamento di gioco, sempre che il casinò tenga memoria storica delle giocate.