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L'industria del gioco e dell’intrattenimento, rappresentata a livello comunitario dalla Federazione, che rappresenta 23 degli Stati membri europei, offre ai cittadini “un servizio che è la stessa società a richiedere.
Parliamo del gioco regolamentato e di intrattenimento in pubblici esercizi, sotto ai necessari controlli previsti dalla legge”. E' questo il punto di partenza per Eduardo Antoja, presidente onorario della federazione, per parlare di gioco responsabile e del ruolo dell'industria in questo ambito.
“Il nostro obiettivo – spiega lo spagnolo a GiocoNews.it - è che tutti coloro che sono coinvolti nella fornitura di questi servizi lo facciano nel miglior modo possibile, nel rispetto degli interessi legittimi di tutte le parti - cittadini, imprese e governi - aiutando a prevenire effetti nocivi che l'attività può avere sugli individui più vulnerabili”.
Ma non solo. “Vogliamo e dobbiamo cooperare con coloro che hanno il compito di regolare la nostra industria per rendere il gioco una attività di divertimento sicuro, a un costo ragionevole, e che risulti adeguatamente regolamentato e controllato”.
Ma cosa si intende per "giocatore responsabile"? “La definizione che diamo noi di Euromat – spiega – è quella di una persona che ha fatto una scelta razionale e ragionevole sulla base delle singole circostanze, con conoscenza dello scopo dell'atto di giocare e sui propri limiti. E' poi obbligo del settore e quindi degli operatori quello di fornire i propri servizi per facilitare il giocatore verso una scelta di gioco responsabile”.
Euromat promuove l'intero settore dei giochi, direttamente e tramite le associazioni nazionali che lo rappresentano, collaborando con le autorità, istituzioni pubbliche e private, associazioni dei consumatori e degli utenti e altre organizzazioni che si occupano di gioco responsabile, e propone programmi in via di sviluppo per quanto riguarda la prevenzione per evitare i rischi potenziali associati come l'abuso o l'uso improprio degli strumenti di gioco.
“In Euromat sappiamo bene delle diversità di normative e controlli in Europa nei vari paesi, ma questo non dovrebbe essere un ostacolo ad impegnarsi con determinazione e continuità a promuovere il gioco responsabile all'interno di ogni giurisdizione”. Per questo – aggiunge Antoja -
incoraggiamo i nostri partner in tutta Europa per promuovere programmi specifici che consentano ai cittadini di sapere quali sono le aziende che operano secondo i principi e le pratiche di Gioco Responsabile”.
Proprio cinque anni fa, nell'ottobre del 2007, la Federazione approvava la Dichiarazione Euromat sul Gioco Responsabile, nella quale era previsto che: “I regolamenti di gioco d'azzardo dovranno tenere il passo con la realtà e l'evoluzione sociale, e soddisfare la domanda d’una attività che è inerente alla natura umana”, come obiettivo di lavoro per il futuro.
Invece, tuttavia, accade oggi che “la maggior parte dei regolamenti sono 'difensivi'”, secondo Antoja. Questo avviene per tre ragioni: “la tassazione eccessiva”, la “rigidità normativa” e la “concorrenza sleale da parte di altri giochi, sorpattutto quelli online illegali”.
Allora, come comportarsi? Inanzi tutto occorrerebbe capire, secondo lo spagnolo, se le entrate fiscali sono l'obiettivo o la conseguenza di questo mercato.
Secondo la presidente in carica di Euromat, Annette Kok, “Dopo tutto, siamo un settore maturo, che dà il piacere di giocare a milioni di persone. O, per dirla in altre parole, si prende cura di uno dei bisogni fondamentali degli esseri umani, l'Homo ludens. Lo facciamo in modo creativo con lo sviluppo continuo di nuovi prodotti di gioco, ma anche in modo responsabile.
Perché siamo consapevoli del fatto che gli esseri umani, in tutto ciò che fanno, possono reagire in modo eccessivo, e possono anche perdere l'equilibrio. Anche quando giocano. Ma senza giochi, un essere umano non è umano nel senso pieno di questa parola”.
Per questo ragione, al giorno d'oggi, occorre tenere conto dei nuovi valori sociali nella società del 21° secolo: “La maggiore offerta d’intrattenimento che i cittadini chiedono, la reale portata e l'impatto sociale della tecnologia che evolvono intorno a noi e i legittimi interessi, talvolta contrastanti, dei cittadini, gli operatori e delle amministrazioni”.
Solo tenendo conto di questi fattori, spiega Antoja, il gioco potrà essere regolamentato e gestito nel migliore interesse di tutte le parti interessate..
L'impatto sociale del gioco online di Daniele Paveniti - Articolo descrittivo dell'impatto che può avere il gioco sia off line che online sulla società - Data: 2012-10-23
























