Nepal, falsi proprietari di casinò per aggirare i divieti e presi di mira dagli usurai

In Nepal, il Metropolitan Police Range Office sta raccogliendo tutti i dati identificativi relativi ai proprietari dei casinò di Katmandu, dopo lo scandalo emerso in merito a documenti d’identità falsificati.

 

Infatti, pare che le case da gioco della capitale si fossero organizzate con documenti falsi per raggirare il divieto imposto ai cittadini nepalesi, i quali non possono accedervi né giocare e che, appunto, potevano avvalersi di questo documenti creati “ad hoc” per infrangere la legge locale.

 

La comunicazione inviata da parte le Mertropolitan Police Range Office a tutti i casinò della zona, non è stata ancora accolta da nessuno (nonostante fossero stati dati 10 giorni di tempo), è quanto dichiarato dal portavoce della Polizia Chakra Bahadur Singh.

 

I poliziotti raccontano che sono gli stessi casinò a rilasciare ai propri clienti queste carte d’identità fasulle, attraverso le quali gli stessi risultano essere proprietari e quindi possono stare all’interno delle sale come tali. E’ questo lo stratagemma per permettere ai cittadini nepalesi di partecipare ai giochi. Ma non è tutto. Sembra infatti che i clienti ricevano da alcuni poliziotti e gangsters del denaro sotto forma di usura per poter andare a nei casinò a giocare.

 

Con questo metodo tipicamente usurario, infatti,  creditori incastrano i giocatori debitori con metodi forti e minacce molto gravi, tanto che – secondo la Polizia - moltissimi giocatori che non sono riusciti a pagare i debiti di gioco vivono clandestinamente nel terrore di essere scovati.

 

Nabin Kumar Ghimire, del Ministero degli Interni, fa sapere che è stata inviata, al Ministro dello Sviluppo locale e al Ministro degli Interni, una richiesta per dare il via a un processo per fermare questa piaga e cercare in tutti i modi di interdire ai nepalesi l’accesso alle case da gioco.