La Spagna veste ormai in una crisi difficilmente arginabile da più di un anno e sa bene che uno dei fattori chiave della sua ripresa è rimessa nelle mani del magnate americano Sheldon Adelson e della sua futura Eurovegas.
Da quando si è cominciato a parlare del progetto numerosi problemi sono venuti alla luce a causa delle numerose limitazioni sul gioco d’azzardo vigenti in territorio spagnolo che hanno fatto fare marcia indietro al Re del gioco d’azzardo oltre che decimo uomo più ricco del mondo. Ed è proprio per tal motivo che ora politici e dirigenti sono letteralmente inchinati dinanzi alla potenza del nuovo Re di Spagna cercando di compiacerlo in ogni cosa.
Ed infatti, rispetto ad un anno fa, quando il parlamento spagnolo pose i suoi primi no alle richieste eccessive di Adelson, ora l’atteggiamento è cambiato ed è ora la legge che si sta piegando: quasi tutto quello che vuole gli sarà dato. La città desginata per Eurovegas è Madrid dove l’investimento necessario per la realizzazione, circa 22 miliardi di euro, può essere sostenuto soltanto dal padrone della Las Vegas Sands.
AL fine di favorire il definitivo si di Adelson, il parlamento spagnolo ora è impegnato nella soddisfazione delle sue richieste che rendevano troppo onerosa l’operazione e mettevano troppi paletti per vederci un futuro svilppo economico. Così le leggi spagnole in atto saranno eccezionali e vigenti solo per Eurovegas che diventerebbe così una vera e propria oasi in quel di Madrid, con le sue leggi.
Una delle prime mosse dei parlamentari è la riduzione fino al 95% dell’IBI (la tassa corrisondente alla nostra IMU) e la IAE, la tassa per le attività economiche. Quindi si stanno preparando questi sgravi fiscali specificamente per il complesso di Eurovegas che saranno giustificati dal fatto che il colosso del gioco d’azzardo renderà oltre 260 000 posti di lavoro favorendo così la promozione all’occupazione.
Altra deroga riguarderà le tasse per gli stessi giocatori in modo da incentivare i cittadini spagnoli a giocare. Infatti da gennaio 2013 anche le perdite saranno detratte dalle vincite nella dichiarazione dei redditi per evitare le spiacevoli situazioni, gia successe a numerosi giocatori di poker, di trovarsi a pagare più tasse di quanto effettivamente vinto. Quindi anche questa rappresenta un ulteriore agevolazione per Adelson.
Ultimo aspetto, al momento di difficilissima attuazione, che si sta toccando è la deroga per la legge anti fumo. In Spagna infatti è entrata in vigore proprio l’anno scorso ed ora si vorrebbe dare l’eccezione per permettere ai giocatori di fumare all’interno dei casinò di Eurovegas.
Insomma, la Spagna sta calpestando la sua dignità nazionale pur di ottemperare ad ogni richiesta di Adelson. Sicuramente Eurovegas costituirà un momento di svolta per l’economia spagnola, tuttavia l’eccezionalità di tali norme permetteranno davvero di creare una piccola oasi completamente fuori dal mondo e senza i controlli portanti sul gioco responsabile e sull’illegalità che la spagna prende in prestito ogni giorno dalla legislazione italiana.
La Spagna ai piedi di Adelson sperando in Eurovegas di
Daniele Paveniti -
La spagna ripone la sua fiducia in Adelson e al progetto Eurovegas per uscire dal periodo di crisi che la sta devastando - Data:
2012-10-08
Daniele Paveniti -
La spagna ripone la sua fiducia in Adelson e al progetto Eurovegas per uscire dal periodo di crisi che la sta devastando - Data:
2012-10-08
























