Psicologia nel gioco d'azzardo online

Chi non conosce o non ha mai provato almeno una volta una slot machine, un gratta e vinci, una lotteria, un video poker… penso nessuno. Il gioco d’azzardo è un qualcosa di innato nella natura umana ed esiste da quando l’uomo ha popolato la terra. Vien da se che esso è aspetto ineliminabile.
 
Ma cos’è che spinge l’essere umano verso tale tipologia di gioco? Per rispondere a questa domanda bisogna necessariamente affrontare un altro tema, quello del c.d pensiero sbagliato.
 
Esso è quasi sempre alla base di ogni forma di dipendenza da gioco d’azzardo ed è’ la caratteristica che lo distingue da altre forme di dipendenza. Lo si può definire come un pensiero delirante in una mente “sana”.
 
Il pensiero sbagliato è un dato assolutamente normale in tutti noi e ci appartiene in quanto uomini. In forme di dipendenza invece assume una tal forza da essere causa di vero e proprio craving (desiderio incoercibile) e passaggio e mantenimento dell’azione (il gioco eccessivo) a dispetto di qualsiasi argomentazione logica sia propria che proveniente dall’esterno.
 
Basta fare qualche esempio:
 
“sono una persona fortunata”
“sono una persona sfortunata”
 
Questi sono tutti pensieri che spesso possono accompagnare la nostra vita e che in genere non hanno delle conseguenze negative.
 
Ma ci sono altri esempi più legati specificamente al gioco:
 
“Oggi devo giocare, perché sento che è la giornata giusta”
 
“non è possibile che a me non capiti, prima o poi farò il colpo della mia vita e da quel momento non giocherò più”
 
“quella maledetta macchinetta è tutto il giorno che la osservo e non ha mai pagato, ora deve pagare”
 
“è uscito il 21, io ho giocato il 22: ci sono andato vicino"
 
Pensiamo ai numeri al lotto: quelli ritardatari non hanno più possibilità di uscire, ma il “pensiero sbagliato ce lo fa credere.
 
Spesso il passaggio da uno stato di gioco normale ad uno stato patologico avviene proprio in seguito ad una grossa vincita: la vincita infatti può alimentare il desiderio di giocare proprio perché porta facilmente a pensare alla facilità della vincita stessa.
 
Come detto il pensiero sbagliato è un qualcosa di innato ma ci sono anche fattori esterni che vanno ad alimentarlo. Basti pensare al ruolo svolto dai mass media. In buona ed in cattiva fede. Perché ci danno la notizia di un numero ritardatario? Questa è una “non notizia” perfetta.
 
I numeri del lotto hanno sempre la stessa possibilità di “uscire”: quelli ritardatari non sono favoriti, eppure sono avvenuti dei suicidi di persone che si sono giocate la casa!
 
Perché ci danno la notizia di una vincita di 1 milione di euro al gratta e vinci. Perché? Anche questa è una “non notizia”: infatti, se tra i gratta e vinci hanno stampato anche quello da 1 milione di euro è ovvio che prima o poi qualcuno lo gratterà! Perchè non ci danno invece la notizia di tutti quelli che si stanno rovinando a furia di “grattare”.
 
E poi non bisogna dimenticare la pubblicità che svolge il suo ruolo.
 
Pubblicità del tipo “ scegliere la scommessa vincente”, che significa: “Puoi essere bravo a scommettere” = pensiero magico. E la pubblicità che recita:
“Ti piace vincere facile?” E’ stata denunciata all’Autorità anti-trust come pubblicità ingannevole.
 
Tirando delle conclusioni, non dobbiamo pensare che il pensiero sbagliato sia sbagliato in senso assoluto o sia quello che ci porterà necessariamente al problema. Il pensiero sbagliato è un aspetto psicologico che l’uomo associa a tantissimi aspetti della sua vita e non è per questo dannoso. Lo diventa invece quando associato a debolezze o stati di fragilità psico-morale.