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Nonostante la legalizzazione aams sul gioco d’azzardo, ci sono comuni che preferiscono navigare contro vento al fine di tagliare completamente le gambe al problema del gioco compulsivo. E’ il caso del capoluogo ligure, Genova, dove il Comune ha letteralmente ripulito la città dagli apparecchi di gioco pubblici, quali slot machine e vlt, per salvaguardare la salute e le tasche dei suoi cittadini.
Il gioco, seppur svolto in forma del tutto lecita da parte di operatori commerciali con regolare licenza aams, viene completamente proibito su tutto il territorio su cui si esente il comune, ma c’è gia chi sta manifestando ardentemente il suo malcontento: non si tratta dei soli operatori che all’improvviso si son visti privati di un entrata economica non indifferente, ma gli stessi cittadini che hanno prontamente manifestato dinanzi a Palazzo Tursi.
Genova gia negli ultimi tempi sta attraversando un periodo di crisi non da poco: alla notizia dei licenziamenti di ben 48 musicisti dell’orchestra del teatro comunale di Carlo Felice, all’affidamento di diverse decine di aziende pubbliche interessate nel settore dello smaltimento dei rifiuti, manutenzione strade e altri servizi pubblici a società private per via di mancanze di risorse di sostentamento; alla diminuzione del traffico portuale a causa del crollo fortuito della torre di controllo; adesso si aggiunge anche l’inibizione di offrire giochi d’azzardo legali per migliaia di operatori sul territorio.
La situazione è alquanto drammatica in quanto è gia stimato che saranno diverse migliaia le attività destinate a chiudere o a ridimensionarsi notevolmente a causa della scomparsa del settore del gioco dalla città.
Il provvedimento del Comune ha così spiazzato un po tutti anche considerando che si è scagliato appieno solo contro gli apparecchi di gioco pubblici, cioè le slot machine legali, lasciando fuori sia tutti gli altri giochi sia gli apparecchi illegali che appunto non rientrerebbero nella normativa. Da qui anche il timore che i diversi operatori, per non scomparire del tutto, possano ricorrere ad apparecchi non a norma e quindi accentuando di riflesso il problema del gioco illegale.
Altra polemica mossa sul provvedimento è la rigorosità con la quale si scaglia su tutti gli operatori che adottano tali tipi di apparecchi, mentre sembrerebbero più giuste le mosse di quei comuni che invece per arginare il fenomeno hanno previsto degli incentivi pubblici per tutti gli esercizi commerciali che invece non permettevano di giocare nei propri locali.
Ultimo punto su cui si sta muovendo la forte polemica riguarda infine le diverse lacune del provvedimento il quale non solo si è mosso come gia detto solo contro il settore del gioco legale, ma per di più non ha fatto nulla per premiare invece chi si è mosso sempre nel rispetto della legalità, obbedendo al divieto di somministrazione di alcolici o di scommesse ai minori ed anzi trascurando i tanti centri di scommesse illegali che attualmente si trovano in città.
A prescindere dalle preferenze di ognuno di noi circa il settore del gioco, quello proprio che non si riesce a capire è perché si è deciso di affrontare un problema in un modo così approssimativo e generalista: le soluzioni per arginare un problema di questa portata ci sono, come ci hanno dimostrato diversi politici di altri comuni che hanno puntato invece sulla sensibilizzazione dei propri cittadini, sugli incentivi per locali commerciali in cui non si praticava gioco d’azzardo e soprattutto su misure di prevenzione per tutti coloro che potessero rientrare nella categoria di giocatori compulsivi.
























