Perdite per l’erario in Ungheria dopo la messa al bando delle slot

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Le slot machine e i giochi a premio o d’azzardo possono essere definiti dei giani bifronti, nel senso che portano benefici a coloro che li propongono ma anche alle casse dell’Erario del paese nel quale vengono proposti. Non è un caso che negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio dilagare di nuovi giochi e tentativi di emersione di alcune realtà sommerse per poter cercare di racimolare fino all’ultimo centesimo di prelievo erariale.

Ci sono alcuni Paesi nei quali tutto fila via liscio, mentre in altri a volte accade qualche intoppo, legislativo o di semplice opportunità. È il caso dell’Ungheria, la quale ha scelto di dichiarare illegali le slot machine piazzate al di fuori dei casinò. Questa decisione ha dato sicuramente un’iniezione fortissima agli incassi dei casinò nazionali: secondo il gestore Szerencsejatek nel 2012 rispetto al 2011 gli incassi sono saliti del 35%.

Dall’altro lato però si è innestato un fenomeno prevedibile quanto dannoso, ossia la diffusione del gioco illegale, con la comparsa in tutto il territorio di postazioni internet dove poter giocare online. È in particolare nei pub che sono presenti questo tipo di postazioni.

L’eco di una questione del genere era abbastanza forte per non giungere fino al Parlamento ungherese, dato che ad essere toccati non sono interessi da poco come quelli dell’erario. In soli sei mesi ci sono stati infatti quasi 10.000 controlli che hanno fatto scoprire circa 150 violazioni. I locali che le avevano commesse sono stati ovviamente costretti alla chiusura.

Ponendo l’attenzione su quanto ha perso l’erario, in soli tre mesi (novembre 2012 – gennaio 2013) la perdita ammonta a circa 20 milioni di euro di tasse dirette e oltre 100 milioni di euro di tasse dirette.

Perdite per l’erario in Ungheria dopo la messa al bando delle slot di
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Caso dell’Ungheria: ha scelto di dichiarare illegali le slot machine piazzate al di fuori dei casinò - Data: